Guardiamo oltre le qualità estetiche dei materiali che utilizziamo. Ottenendo un quadro più dettagliato della nostra catena di approvvigionamento grazie a audit e tracciabilità, potremo monitorare in modo più accurato l’origine dei materiali e l’impatto che questi anno su ambiente e persone. Tutti i nostri fornitori diretti devono conformarsi ai nostri standard di sostenibilità. Scopri di più su standard, audit e tracciabilità alla sezione Catena di approvvigionamento.
Oggi, oltre il 90% dei materiali utilizzati per le nostre collezioni prêt-à-porter sono ottenuti da fonti alternative che preferiamo adottare nel rispetto delle attuali best practice del settore perché hanno un impatto sensibilmente minore su clima, natura e popolazione e maggiori vantaggi per questi rispetto agli equivalenti convenzionali.
Se possibile, cerchiamo materiali innovativi, come derivati da bambù e bucce di mela simili alla pelle, che abbiamo già impiegato in passato. Un materiale “innovativo” è per noi una materia prima o una pratica/un processo di carattere avanzato, che proponga soluzioni ai problemi del settore. Può trattarsi di fibre (per esempio, tessuti ricavati dagli scarti) o tecniche di tintura (tinte ricavate da residui tessili) e tanto altro ancora.
Ogni stagione, i nostri team di ricerca e sviluppo si impegnano per inserire opportunità di ottimizzazione nelle nostre collezioni.
Conosciamo l’impatto che l’industria del cotone ha sulle persone e sull’ambiente e sappiamo che tale impatto varia a seconda del luogo in cui il cotone viene coltivato, di come viene coltivato e di come viene utilizzato come fibra. Il consumo di acqua è, per esempio, uno dei problemi che caratterizzano la produzione di cotone. Un report sulle importazioni del Parlamento europeo datato 2023 indica che un’unica maglietta di cotone richiede fino a 2.700 litri di acqua, ovvero il fabbisogno idrico di una persona per 2,5 anni. Altre pratiche con importanti ricadute ambientali sono l’uso di pesticidi e il degrado del suolo causati dalla sovrapproduzione.
Nella nostra attuale collezione RTW principale, dove il cotone è il materiale maggiormente utilizzato, oltre il 95% del cotone utilizzato è certificato come biologico (70%), riciclato (3%) o proveniente da aziende agricole che adottano pratiche rigenerative (12%).
Le fibre biologiche sono fibre naturali coltivate senza l’uso di pesticidi sintetici, insetticidi o erbicidi e OGM (Organismi Geneticamente Modificati).
L’agricoltura rigenerativa fa riferimento a tecniche di coltivazione che rivitalizzano il suolo per limitarne e contrastarne l’impoverimento, migliorando al contempo la capacità del terreno di catturare carbonio.
Abbiamo implementato il popeline di cotone da agricoltura rigenerativa per la prima volta nel 2022, quando rappresentava il 5% dei nostri prodotti in questo tessuto. Nel 2023 questa percentuale è passata al 12%. Vogliamo almeno continuare a mantenere la nostra attuale offerta di cotone di origine rigenerativa.
I nostri team sostenibilità, approvvigionamento e sviluppo seguono con attenzione gli sviluppi delle procedure consigliate in materia di coltivazione e lavorazione della fibra di cotone e stiamo lavorando per capire in che modo le nostre fonti di cotone possano favorire gli agricoltori e l’ambiente. I team di approvvigionamento e design hanno completato una formazione dedicata a tali tematiche e stiamo avviando un progetto di tracciabilità per sostenere le nostre ambizioni.
Canopy Planet, un’organizzazione non-profit attiva in campo ambientale, stima che ogni anno 3,8 miliardi di alberi vengano abbattuti per ricavarne confezioni cartacee e fibre come viscosa, rayon e lyocell, minacciando così la sopravvivenza delle foreste in tutto il mondo.
Il 99% della viscosa nella nostra collezione RTW principale è stato ottenuto conformemente alle linee guida forestali in modo adeguato per l’ambiente, benefico per le persone e fattibile dal punto di vista economico. Collaborando con i nostri fornitori, desideriamo mantenere tale impegno e raggiungere il 100% ogni stagione.
Collaboriamo con Canopy Planet dal 2020 e abbiamo firmato la promessa a proteggere le foreste antiche e a rischio. Scopri di più qui.
Il lino è una fibra vegetale che non necessita di fertilizzanti, erbicidi o pesticidi per crescere. Gli basta l’acqua piovana. Preferiamo ricavare il nostro lino da fonti UE per la sua tracciabilità e le minori emissioni per ragioni di trasporto.
Anche la canapa richiede un uso minimo di fertilizzanti, erbicidi o pesticidi, oltre a controllare l’erosione del suolo e a non aver bisogno di irrigazione. La produzione della canapa è in grado di rigenerare le sostanze nutritive vitali del suolo e rappresenta un serbatoio di carbonio: ciò significa che, durante la sua crescita, è in grado di assorbire più anidride carbonica rispetto a quella emessa dalle attrezzature utilizzate per la raccolta, la lavorazione e il trasporto.
Ogni stagione, i nostri team di design e sviluppo tessuti cercano di includere sempre più lino e canapa nelle collezioni, il che implica un attento lavoro di ricerca e valutazione delle opportunità a monte di tali processi.
In linea con l’obiettivo di sopprimere la plastica vergine da tutte le nostre categorie di prodotti, stiamo riducendo l’etilene-vinilacetato (EVA) e la gomma sintetica nelle nostre suole di scarpe, in vista di una graduale eliminazione, ove tecnicamente possibile. La suola delle scarpe deve essere particolarmente resistente e quindi può contenere un massimo di materiali riciclati pari al 40%. Vista la complessità del materiale in questione, dipendiamo dall’evoluzione generale del settore per apportare miglioramenti in futuro. Il 74% delle nostre suole al momento contengono gomma naturale. Oltre il 30% delle nostre suole contiene una percentuale di gomma riciclata che va dal 20% al 40%.
Per la stagione AI23, il 83% della nostra lana proviene da allevamenti che non praticano il mulesing (una pratica chirurgica dolorosa utilizzata negli allevamenti ovini per proteggere alcune razze di pecore da infezioni letali causate dalle mosche; questo metodo prevede la rimozione di strisce di pelle dell’animale).
Nel 2022, abbiamo introdotto la lana certificata NATIVA™. Ogni fase della catena di approvvigionamento, dall’azienda agricola al marchio, è certificata dal Protocollo NATIVA™, che garantisce alti livelli di benessere degli animali, di gestione dei terreni agricoli e di benessere socio-economico degli agricoltori e delle loro comunità.
La maggior parte della nostra lana NATIVA™ proviene da aziende agricole che adottano un approccio rigenerativo, concentrandosi sulla valorizzazione degli ecosistemi locali e sul rafforzamento della salute, della vitalità e della fertilità del suolo.
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Ci impegniamo concretamente a rispettare i nostri Principi di approvvigionamento delle materie prime di origine animale che prevedono attenzione e rispetto per gli animali nelle nostre catene di approvvigionamento delle materie prime. I nostri Principi si basano sulle cinque libertà del benessere animale, che includono la libertà dalla fame, dalla sete, dal disagio, dal dolore, dalle malattie, dalle ferite, dalla paura e dallo stress, insieme alla libertà di manifestare il loro comportamento specifico. Tali cinque libertà sono un obbligo che tutti i nostri fornitori devono rispettare per garantire che non utilizziamo consapevolmente materiali o processi che infliggono sofferenze agli animali o che hanno un impatto negativo sulla biodiversità.
Attualmente non utilizziamo vera pelle animale nelle nostre collezioni di abbigliamento, ma la impieghiamo soltanto per scarpe, borse e piccola pelletteria in ragione della sua qualità e durata. La nostra attuale gamma di accessori presenta nel complesso il 60% di pelle animale, mentre la collezione di scarpe di questa stagione ne include il 46%.
Richiediamo che tutta la pelle dei nostri prodotti provenga da allevamenti con elevati standard di benessere animale, in linea con i nostri Principi di approvvigionamento delle materie prime di origine animale . Durante il processo di approvvigionamento, i nostri team verificano gli standard implementati dai fornitori per garantire alti livelli di benessere animale e materiali che rispettano sia i nostri Principi di approvvigionamento delle materie prime di origine animale che le cinque libertà di cui sopra. Tuttavia, a causa delle preoccupazioni del settore in merito al benessere animale, alla deforestazione e alle sostanze chimiche pericolose utilizzate nella lavorazione della pelle, stiamo riducendo l’uso di nuova pelle vergine in scarpe e accessori, come indicato di seguito.
Le alternative alla vera pelle animale che accettiamo includono, ma non solo, poliestere riciclato, PU totalmente o parzialmente bio-based o, per le nostre linee di calzature, innovazioni come le fibre di bambù e di mela. Nel caso in cui un materiale sintetico può sostituire la pelle animale, preferiamo adottare un’alternativa 100% riciclata. Così facendo, eliminiamo eventuali rischi legati al benessere animale e allo stesso tempo non sfruttiamo risorse vergini. Materiali come la fibra di mela si rivelano particolarmente benefici in quanto permettono di dare nuova vita a materiali di scarto.
Continuiamo a esplorare materiali alternativi, come materiali vegetali derivati dal cactus o dalla mela, la tela di cotone, la lana e i materiali riciclati, nel tentativo di ridurre la quantità di pelle che utilizziamo.
La seta viene ricavata dai bozzoli dei bachi da seta che si nutrono di gelso. È un tessuto fondamentale per la nostra collezione nozze, di cui costituisce il 40% dei tessuti. I nostri team di approvvigionamento stanno cercando alternative alla seta, come seta biologica o di origine vegetale.
Gli standard di sostenibilità per la madreperla vengono gestiti severamente dal Ministero delle industrie primarie della Nuova Zelanda. Per questo materiale ci rivolgiamo a Lumea, uno dei pochi fornitori al mondo ad aver adottato standard rispettosi dell’ambiente. Lumea gestisce con attenzione questi ecosistemi complessi ed evita l’eccessivo sfruttamento dei fondali con il coinvolgimento delle comunità locali.
Abbiamo lavorato per ridurre tutte le fibre sintetiche vergini nei nostri prodotti e ora queste costituiscono meno del 30% dei materiali della nostra collezione ready-to-wear principale. Il nostro obiettivo è mantenere tale risultato.
Laddove non sia possibile eliminare i materiali sintetici vergini, cerchiamo di usare quelli riciclati. Al momento, l’86% dei materiali sintetici usati nella nostra collezione ready-to-wear principale è riciclato.
Per quel che riguarda la collezione di gioielli, siamo passati dalle perle di plastica e resina alle perle in vetro e continueremo a lavorare per sostituire tutta la plastica vergine nelle collezioni future. La nostra collezione attuale offre il 15% di perle di vetro e il 21% di perle sintetiche.
Sebbene l’uso di materiali sintetici riciclati sia utile per affrontare il problema dei rifiuti tessili, il lavaggio di questi materiali comporta il rilascio di microfibre, quindi cerchiamo di utilizzare i materiali sintetici riciclati solo per indumenti e accessori che non richiedono lavaggi e cure frequenti. Seguiamo attentamente ricerca e innovazioni e abbiamo accolto con entusiasmo le misure dalla Commissione europea per limitare le microplastiche.
Tutto l’argento 925 della nostra collezione di gioielli è riciclato. Gli scarti della lavorazione dell’argento provenienti dal settore della gioielleria vengono riutilizzati dal nostro fornitore Umicore Thailand, membro del Responsible Jewellery Council e membro accreditato della LBMA (London Bullion Market Association).
Per la stagione Autunno-Inverno 2023, abbiamo anche introdotto l’ottone riciclato. Tutti i gioielli prevalentemente in questo metallo contengono una percentuale di ottone riciclato. Tutto l’ottone dei nostri gioielli contiene una percentuale di ottone riciclato. L’ottone ha il vantaggio di poter essere riciclato all’infinito, ma per ragioni di qualità non possiamo utilizzare ottone riciclato al 100%.
Attualmente stiamo verificando la possibilità di passare ad alternative riciclate per gli altri metalli utilizzati nella collezione.